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Nziddha: rifugio biodegradabile e temporaneo

Rifugio in canne, cannicci e polloni per il parco agricolo multifunzionale dei Paduli

Progetto vincitore del Concorso di Idee “Nidificare i Paduli 2015”

NZIDDHA è uno spazio protetto che si genera e si fonde in modo simbiotico attorno al suo fulcro, l’ulivo. NZIDDHA è un rifugio che accoglie l’uomo e lo separa dal caos del mondo esterno. La NZIDDHA, come un nido, è sospesa da terra; è un luogo in grado di accogliere l’arrivo del visitatore, offrendo ospitalità, riparo, protezione, un momento da dedicare a se stesso ristabilendo il contatto con la natura circostante. Entrando all’interno della NZIDDHA l’essere umano si distacca simbolicamente dalla sua quotidianità e riscopre in modo primordiale, intimo e personale i Paduli. L’idea è quella di ripensare a come vivere il tempo in cui non si lavora, fatto di una vita semplice, più vicina alla terra e ai suoi ritmi.

L’essenza concettuale e progettuale del rifugio nasce dall’ulivo, grande protagonista del parco dei Paduli: la “nziddha de oju” è infatti la goccia d’olio salentina, il prezioso nettare dei frutti di questi secolari abitanti del parco che, con le loro radici e rami robusti, danno sostegno al rifugio. La NZIDDHA trae vita e fondamento dall’ulivo e diventa quindi l’elemento unificatore tra l’uomo e la natura, il segno della operosità dell’uomo che attraverso la lavorazione dei frutti d’olivo riafferma la sua presenza in questi luoghi dimenticati.

Il rifugio si configura come una cellula leggera, che nella forma richiama l’inconsistenza della goccia d’olio, un micromondo in equilibrio nella natura in grado di offrire ai visitatori dei Paduli quiete, riposo ed un punto di vista privilegiato da cui poter godere degli alberi del parco. La leggerezza è caratteristica fondamentale della NZIDDHA che avrà una base realizzata con canne comuni (arundo donax) assemblate a formare un anello all’interno del quale saranno intrecciate corde di canapa. L’intreccio darà forma ad una trama flessibile che costituirà la base di una rete capace di accogliere e sostenere un paio di visitatori. Parte delle corde proseguiranno dall’anello di base, si collegheranno ad un secondo anello in canne, di diametro inferiore al primo posto più in alto, e si congiungeranno alla sommità della struttura formando l’attacco che alzerà il rifugio da terra e lo congiungerà alle fronde robuste e nodose della chioma di un ulivo. Fasci di canne saranno poi utilizzati per dare corpo e bombatura alla NZIDDHA, rendendola simile ad una goccia. In particolare le canne saranno disposte a stella e unite centralmente con una corda in canapa a formare il fondo della goccia; grazie alla particolare flessibilità che le caratterizza, le canne saranno poi curvate e collegate con nodi di corda ai due cerchi concentrici ed infine unite alla sommità della struttura avendo cura di lasciare un’apertura laterale sufficiente a garantire l’ingresso dei visitatori nel rifugio. Cannicci e polloni, quali scarti di potatura degli alberi d’ulivo del parco, saranno infine utilizzati per realizzare intrecci materici sulla superficie laterale della goccia così da ricavare un’architettura biomimetica che, rispettando la particolare morfologia del luogo, si integrerà perfettamente con il paesaggio circostante. Per la realizzazione della NZIDDHA saranno quindi impiegati materiali naturali e di risulta dell’agricoltura del luogo quali canne, cannicci e legname di scarto della potatura degli ulivi; corde in canapa saranno impiegate esclusivamente per dare corpo e sostegno alla base del rifugio, per collegarlo ad un ulivo del parco e per la creazione dei nodi tra le parti della struttura.

La proposta prevede la realizzazione di più rifugi così da creare, all’interno dell’area destinata alle installazioni, un piccolo villaggio fruibile per la sosta, il riposo e l’osservazione dell’habitat naturale dei Paduli da parte di piccole comunità di turisti, studenti e semplici visitatori che potranno invece utilizzare i servizi essenziali spostandosi nell’area comune della “caseddha”.

I rifugi saranno illuminati da lampade alimentate con olio lampante ottenuto dalla lavorazione delle olive dei Paduli. Gruppi di piccole lanterne ad olio saranno sospese ai rami d’ulivo e sveleranno la tessitura superficiale dei rifugi, creando una suggestiva atmosfera notturna. Al tramonto ciascuna NZIDDHA brillerà di luce riflessa e si colorerà d’oro, come gocce d’olio disseminate sui campi

Committente Laboratorio Urbano “Abitare i Paduli”, Assessorato alle Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale della Regione Puglia, Unione dei Comuni delle Terre di Mezzo

Concorrenti arch. Pietro O. Di Chito, Fabrizia Parisi

Anno 2015

Project categories: Concorsi, Grafica 3d, Progettazione, Sostenibilità

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